La mastopessi e la mastoplastica riduttiva sono due procedure chirurgiche che interessano entrambe il seno. E’ molto comune confonderle o considerarle la stessa cosa. Nonostante abbiamo delle fasi operatorie in comune, mirano però a risolvere due problematiche di partenza differenti.
A seguire cercherò di spiegarvi con chiarezza in quali casi si ha l’indicazione per un intervento o per l’altro.
Mastoplastica riduttiva e mastopessi: cosa hanno in comune?
Mastoplastica riduttiva e mastopessi hanno qualcosa in comune, ragion per cui molte pazienti che si rivolgono a me arrivano un po’ confuse e non sanno esattamente per cosa chiedere le informazioni. Se non si è addetti al mestiere è normale non avere le idee chiare sin da subito, soprattutto se il primo canale informativo è internet e non uno specialista pronto a fare chiarezza sin da subito.
E’ vero che con entrambe le procedure si ottiene un risollevamento delle mammella, ma è bene determinare le cause del rilassamento.
Il rilassamento del seno può essere dovuto, infatti, sia dalle dimensioni eccessive che, per forza di gravità, determinano il cedimento, sia da fattori quali invecchiamento biologico, allattamento, rapido dimagrimento. La ptosi può essere pertanto presente anche in un seno piccolo e svuotato e non esclusivamente in un seno voluminoso e pesante.
Gli interventi di mastoplastica riduttiva e mastopessi sono, quindi, molto differenti tra loro: nel primo caso, infatti, la finalità principale è ridurre le dimensioni del seno che, con l’asportazione del tessuto mammario e cutaneo in eccesso, nonché con il riposizionamento della mammella, risulterà comunque più alto.
Lo scopo primario della mastopessi è, invece, risollevare il seno senza alterarne volutamente le dimensioni, salvo richiesta esplicita della paziente. In realtà, proprio perché con il lifting del seno viene comunque asportata una porzione di pelle e si tende a perdere, seppur di poco, il volume iniziale, è spesso combinato ad esso l’inserimento di impianti mammari. Ciò con la finalità di ridefinire la forma e raggiungere un volume appropriato alla fisicità della singola paziente.
Quale procedura scegliere?
Quando è, quindi, il caso di optare per una mastopessi o per una mastoplastica riduttiva?

A stabilirlo le dimensioni di partenza del seno e il desiderio della singola paziente. Se il seno appare sia cadente, sia eccessivamente voluminoso da causare disagi che si riflettono sull’autostima e sulla salute fisica, la risposta sarà la mastoplastica riduttiva.
Questa procedura chirurgica infatti permette di ridurre il volume del seno asportando una parte di tessuto cutaneo e mammario per poi procedere al riposizionamento della mammella, con un vero e proprio effetto lifting.
Se, invece, le dimensioni del seno non sono un problema, ma la paziente soffre esclusivamente di rilassamento e/o svuotamento mammario, talvolta con capezzoli rivolti verso il basso, allora l’intervento più adatto sarà la mastopessi.
Vediamo meglio nel dettaglio.
Mastoplastica riduttiva: cosa aspettarsi
La mastoplastica riduttiva richiede prevalentemente un’anestesia generale. Vengono praticate delle incisioni volte ad eliminare il tessuto cutaneo e mammario in eccesso; segue il riposizionamento della mammella e infine l’applicazione dei punti di sutura. Il post operatorio richiede un tempo di riposo di circa 7 giorni e l’impiego di un reggiseno contenitivo per un periodo di 4 settimane circa.
Mastopessi: come si effettua
L’intervento di mastopessi, in base al caso, può essere eseguito sia in anestesia generale che in anestesia locale con sedazione profonda. Anche qui vengono applicate delle incisioni che possono variare in base al grado di rilassamento e, quindi, dalla quantità di tessuto cutaneo da asportare per eseguire il sollevamento. Come anticipato, a questa procedura può essere sommato anche l’inserimento di protesi mammarie.
Come con la mastoplastica riduttiva, la paziente è tenuta a stare a riposo per circa una settimana e a indossare il reggiseno contenitivo per un mese dall’intervento.
Rivolgersi ad un chirurgo preparato e dall’esperienza comprovata vuol dire tantissimo, soprattutto se si desidera affrontare un percorso sereno e raggiungere un risultato bello e naturale.
Sempre lieto di mettere a disposizione la mia competenza presso le sedi di Roma, Ostia e Perugia.
Dott. Tommaso Anniboletti
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